Dallo spazio scientifico allo spazio civile
Francesco Giordano, Università di Bari
Nel 2000 il gruppo di fisica astroparticellare inizia l’esperimento GLAST, il Gamma Ray Large Area Space Telescope, denominato Fermi dopo il lancio avvenuto l’11 Giugno del 2008 ad opera della agenzia spaziale americana NASA. In 8 anni il gruppo dell’ateneo e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare della seziona di Bari ha acquisito competenze nel settore aerospaziale pugliese che hanno portato a coprire ruoli di leadership nello sviluppo e caratterizzazione di rivelatori per missioni spaziali.
Fermi e’ una missione che osserva il cielo nello spettro elettromagnetico di altissima energia con un cuore di silicio che ricostruisce particelle cariche con precisioni micrometrica, per un totale di circa 1 milione di canali elettronici che consumano mendo di 100W.
E’ grazie alla tecnologia del silicio che verso la fine degli anni 90 sembrava qualcosa di estremamente ambizioso che si è avuta una vera a propria rivoluzione del sapere scientifico nel campo della astrofisica delle alte energie e della fisica astroparticellare.
Ed e’ dalle competenze messe in campo per la missione Fermi in collaborazione con la NASA, e DAMPE con la agenzia spaziale cinese che adesso il dipartimento di fisica ha un ruolo di coordinamento nei progetti PON ARS del 2018 nel progetto Aerospazio. Le tecnologie sviluppate per missioni scientifiche adesso sono rivolte ad applicazioni civili, per monitoraggio di aree ad alto rischio ambientale e della criosfera.