Dietro le macchine di Leonardo…
Vittorio Marchis, Politecnico di Torino
Il genio di Leonardo da Vinci è noto a tutti sia sul fronte della pittura sia su quello dell’invenzione tecnologica, ma spesso questa sua celebrazione, quasi agiografica, rischia di trasportarlo al di fuori del tempo, dimenticando i contesti culturali e sociali in cui è vissuto. Limitando l’attenzione alla dimensione di Leonardo ingegnere, inventore e scienziato, in questo contributo si indagano, quasi fosse una indagine psicoanalitica, i fondamenti della sua genialità disvelando, dietro i disegni e gli schizzi della sue “macchine”, una forza inventiva che supera le barriere del suo tempo. Per quello lo si potrebbe a buon diritto definire il primo autore di fantascienza. Ma con questo non se ne vuole sminuire l’importanza sul piano scientifico, bensì evidenziare la dimensione “profetica”. Eppure Leonardo Da Vinci fu contemporaneo di Cristoforo Colombo e di poco più anziano di Albrecht Durer, ma di ciò spesso ce ne scordiamo, e tutto ciò ci permetterà – almeno si spera – di
rivelare la sua vera personalità, scoprendone anche gli anditi più insoliti.
Vittorio Marchis (1950) è professore ordinario di Storia della tecnologia al Politecnico di Torino dove insegna anche Storia delle cose e Filosofia dell’ingegneria. All’inizio della sua carriera accademica è stato professore ordinario di Meccanica teorica e applicata nelle università di Catania e di Torino. Membro di numerosi comitati e commissioni ministeriali in Italia e Francia attualmente è membro del Comitato Ethics – Etica della Ricerca e Bioetica del CNR. Autore di centinaia di articoli e saggi scienficìfici nonché di alcune decine di volumi si occupa, a fianco della storia e filosofia della scienza, di temi attinenti alla diffusione della conoscenza scientifica promuovendo attività rivolte al grande pubblico attraverso la radio e la televisione nazionale nonché con le sue lezioni-spettacolo “Autopsie delle macchine”.