Menu Chiudi

Il  Genio e la guerra: immaginazione e applicazioni del pensiero militare leonardiano

Nicola Neri, Università di Bari

    Il periodo storico che fa da sfondo alla vicenda umana di Leonardo da Vinci è di singolare interesse perché la sua avventura evolva in modo ancor più particolare. La discesa dei Francesi nella Penisola e le guerre d’Italia, le lotte tra le sovranità particolari italiane e la contemporaneità con Machiavelli.

    Le intuizioni del genio leonardesco nel campo della meccanica bellica sono un singolare misto di creazione fantastica, visione profetica e sintesi di soluzioni che nella sua epoca erano in parte collaudate e in parte sperimentali. L’evoluzione dell’innovazione tecnologica è naturalmente imprevedibile, ed è questa la ragione per cui i progetti del genio da Vinci hanno avuto una fortuna variabile, dalla preveggenza meccanica alla suggestione artistica.

    Il genio di Vinci non indulge a nessuna forma di fascino della guerra e delle sue tecnologie. Egli considera la guerra una “pazzia bestialissima”.  Ma è da dire che la considerazione del fenomeno del conflitto armato nell’opinione condivisa dell’epoca era profondamento diverso da quella contemporanea e sostanzialmente accettato come elemento imprescindibile nella gestione del potere. E’ molto nota peraltro la lettera di presentazione in cui offre i suoi servigi a Ludovico il Moro, sottolineando soprattutto le proprie doti di ingegnere militare e di progettista di armi: “Avendo constatato che tutti quelli che affermano di essere inventori di strumenti bellici innovativi in realtà non hanno creato niente di nuovo, rivelerò a Vostra Eccellenza i miei segreti in questo campo, e li metterò in pratica quando sarà necessario.          Le cose che sono in grado di fare sono elencate, anche se brevemente, qui di seguito (ma sono capace di fare molto di più, a seconda delle esigenze): Sono in grado di creare ponti, robusti ma maneggevoli, sia per attaccare i nemici che per sfuggirgli; e ponti da usare in battaglia, in grado di resistere al fuoco, facili da montare e smontare; e so come bruciare quelli dei nemici. In caso di assedio, so come eliminare l’acqua dei fossati e so creare macchine d’assedio adatte a questo scopo. Se, sempre in caso di assedio, la fortezza fosse inattaccabile dalle normali bombarde, sono in grado di sbriciolare ogni fortificazione, anche la più resistente. Ho ideato bombarde molto maneggevoli che lanciano proiettili a somiglianza di una tempesta, in modo da creare spavento e confusione nel nemico. Sono in grado di ideare e creare, in modo poco rumoroso, percorsi sotterranei per raggiungere un determinato luogo, anche passando al di sotto di fossati e fiumi. Costruirò carri coperti, sicuri, inattaccabili e dotati di artiglierie, che riusciranno a rompere le fila nemiche, aprendo la strada alle fanterie, che avanzeranno facilmente e senza ostacoli. Se c’è bisogno costruirò bombarde, mortai e passavolanti [per lanciare sassi e ‘proiettili’] belli e funzionali, rielaborati in modo nuovo. Se non basteranno le bombarde, farò catapulte, mangani, baliste [macchine per lanciare pietre e ‘fuochi’] e altre efficaci macchine da guerra, ancora in modo innovativo; costruirò, in base alla situazione, infiniti mezzi di offesa e difesa. In caso di battaglia sul mare, conosco efficaci strumenti di difesa e di offesa, e so fare navi che sanno resistere a ogni tipo di attacco. In tempo di pace, sono in grado di soddisfare ogni richiesta nel campo dell’architettura, nell’edilizia pubblica e privata e nel progettare opere di canalizzazione delle acque. So realizzare opere scultoree in marmo, bronzo e terracotta, e opere pittoriche di qualsiasi tipo. Potrò eseguire il monumento equestre in bronzo che in eterno celebrerà la memoria di Vostro padre [Francesco] e della nobile casata degli Sforza. Se le cose che ho promesso di fare sembrano impossibili e irrealizzabili, sono disposto a fornirne una sperimentazione in qualunque luogo voglia Vostra Eccellenza, a cui umilmente mi raccomando”.

    Una metafora ed una proiezione fino ai nostri giorni della condizione umana dal punto di osservazione privilegiato della vita di Leonardo è la vicenda della statua equestre. Mai realizzata nel corso della sua vita, più volte modificata, finalmente compiuta cinque secoli dopo. Senza il cavaliere, del quale un modello meccanico è annoverato tra le macchine da guerra del genio di Vinci.

    Nel complesso Leonardo ha più sviluppato e perfezionato sistemi d’arma esistenti, piuttosto che inventarne di nuovi, prescindendo dai progetti che si collocano al crocevia tra l’artistico, il fantastico e l’utilità bellica.  Questo sforzo appare evidente in uno dei progetti più spettacolari, quello per una balestra gigante, ideata come arma campale trasportabile, destinata probabilmente all’abbattimento di strutture murarie difensive mediante il lancio di pesanti palle di pietra.

    Balestre di dimensioni eccezionali erano effettivamente in uso all’epoca, benché armate di più tradizionali dardi, lunghi fino a 5 metri e con ben 12 cm di sezione. La balestra leonardiana appare ancor più imponente di quelle contemporanee: la lunghezza complessiva dello strumento non è specificata, ma appare agevolmente ricostruibile in rapporto alle dimensioni del carro destinato a trasportarlo – lungo circa 23 metri -, mentre l’apertura dell’arco raggiunge quasi 24 metri. Leonardo elabora la maniera di rendere più efficienti cannoni e bombarde ancora molto rudimentali: ne studia la fusione, il caricamento, l’accensione ed il raffreddamento oltre ad accrescerne il volume di fuoco e la rapidità di tiro. E s’interessa anche alla forma e alla traiettoria dei proiettili per aumentare la precisione del tiro: dall’esperienza dei getti d’acqua ricava una curva parabolica che anticipa gli studi sul principio d’inerzia di Galileo e Newton.              Numerosi sono gli esempi delle intuizioni leonardesche che hanno trovato una reinterpretazione contemporanea: La balestra gigante, che prefigura la moderna missilistica, il carro falcato, la catapulta, le bombe a grappolo e il cannone di sbarramento, il cannone smontabile, il carro armato e il cavaliere meccanico. I vari progetti, poi, di armi da fuoco a canne multiple, prefigurano la moderna e rivoluzionaria mitragliatrice.