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Ingegno e Virtù

Cristiano Nervi,  Arsenale della Marina Militare di Taranto

            Il geniale ingegnere del rinascimento è legato a doppio filo con l’Arsenale della Marina Militare di Taranto.

            Questo non solo perché un arsenale militare marittimo può considerarsi il tempio dell’ingegneria navale, ma  soprattutto, perché l’Arsenale di Taranto fece scuola, poco più di cento anni fa, per il recupero di una grande nave che portava il nome dello scienziato toscano, la Regia Nave Leonardo Da Vinci, divenendo il punto di riferimento mondiale delle tecniche di lavoro e di recupero subacqueo.

            L’episodio risale alla notte del 3 agosto 1916, durante la quale, per cause tutt’oggi non chiarite, un incendio divampò all’interno di uno dei depositi munizioni di poppa della corazzata Da Vinci, ormeggiata, insieme alle altre navi da battaglia dell’Armata, nel seno di ponente del Mar Piccolo di Taranto. Una fortissima deflagrazione aprì degli squarci nello scafo della nave, che affondò posandosi capovolta sul fondo del mare. Poco dopo iniziarono i lavori di recupero della corazzata che furono senza precedenti (era la prima volta nella storia che veniva tentata un’impresa simile).

            Quella grandiosa opera d’ingegneria navale consentì di affrancarsi psicologicamente da una perdita tanto dolorosa, soprattutto in termini di vite umane. Un’impresa memorabile che costituì un vero e proprio vanto per l’Italia e, in particolare, per le maestranze dell’Arsenale tarantino, il cui motto è PAR INGENIO VIRTUS, ovvero IL VALORE È PARI ALL’INGEGNO.