LA BALESTRA GIGANTE DI LEONARDO (24x22x1.5 m): UN’ANTEPRIMA MONDIALE.
Giuseppe Manisco, Museo Leonardo di Galatone, Lecce
Un solo disegno d’insieme, alcuni particolari tecnici e poi le seguenti parole:
“Questa balestra apre nelle sue braccia, cioè dove s’appicca la corda, braccia 42, ed è nel più grosso, sanza l’armadura sua, braccia uno e due terzi, e nel più sottile 2/3 di braccio. Ha di montata braccia 14. Il suo tinieri è largo braccia 2, è lungo 40 e porta libre 100 di pietra; e quando è in cammino, il tinieri s’abbassa e la balestra si dirizza per lo lungo del tinieri”. C.A. fg. 149r.
Troppo poco per descrivere una macchina così complessa e, per la sua grandezza, così problematica: l’arco misurerebbe una lunghezza di 24 metri, il “tinieri” circa 23 e poi l’enorme peso ma anche la sua enorme lentezza negli spostamenti e nell’essere caricata .
E già, è proprio la sua grandezza che induce ad essere perplessi ed increduli al punto di concludere sin da subito che questa balestra, per quanto capace di colpire l’immaginario di chiunque, non è realizzabile.
Tuttavia vi è un modo per accostarsi a questo progetto ed iniziare ad immaginare di realizzarlo: immaginare Leonardo intento a mettere nero su bianco questa sua idea, convinti che egli non sia un pazzo o uno sprovveduto.
Ma tutto ciò può non costituire nulla, poiché tutte le problematiche tecniche restano, ma l’enorme fascino profuso dal progetto di tale balestra e la sconfinata stima riposta nel suo realizzatore sono le uniche vere armi a disposizione di un vero pazzo come me, ormai deciso contro tutto e contro tutti a realizzarla comunque.