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Maraviglia e percezione della Natura.

Eugenio Scandale, Presidente dell’Accademia Pugliese delle Scienze

Il prossimo 2 maggio ricorre il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci, avvenuta il 2 maggio 1519 nello Chateau du Clos Lucé ad Amboise, Valle della Loira, ove risiedeva dal 1516, ospite di Francesco I re di Francia.

In questa occasione, l’Accademia Pugliese delle Scienze, unitamente a Università di Bari, Politecnico di Bari, Università del Salento, Università della Basilicata, INFN, Museo Leonardo da Vinci di Galatone, Sitael SpA, Autorità Portuale di Bari ha organizzato una Giornata di Studio sul tema “Maraviglia e percezione della Natura”, la quarto del Ciclo Leonardo da Vinci e la Puglia, tra passato e futuro”.

Il tema proposto, che completa il quadro delle Giornate precedenti – “Dal Volo degli Uccelli al Volo Spaziale” , “Il Cielo, l’Acqua e le Macchine” e “Le Tecnologie Militari” sarà dedicato all’opera di Leonardo, eclettico uomo di Scienza, e si svilupperà con il proposito di illustrare l’evoluzione degli studi, dal Rinascimento ad oggi, in molte Scienze – Botanica (Franca Tommasi, Università di Bari), Geologia (Antonio Paglionico, Accademia Pugliese delle Scienze), Medicina (Riccardo Giorgino, Accademia Pugliese delle Scienze), Osservazione del Cielo (Nicola Giglietto, Politecnico di Bari), Gastronomia (Renato Morisco, Accademia Pugliese delle Scienze), Zoologia (Giovanni Scillitani, Università di Bari), Musica (Diego Cantalupi, Conservatorio di Musica ‘Niccolò Piccinni’ di Bari), Paesaggi e ambienti naturali (Giuseppe Tagarelli, Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo-Cnr) che furono oggetto del suo interesse.

Le Celebrazioni “Leonardo da Vinci e la Puglia, tra passato e futuro” si differenziano nettamente dalcalendario nazionale e internazionale degli appuntamenti celebrativi perché non sono focalizzate sull’arte di Leonardo, sulla pittura per la quale è stato ed è universalmente e meritatamente celebrato. La cornice che le inquadra mira piuttosto a comporre il mosaico variegato dei suoi interessi scientifici e a rispondere a domande quali: che Uomo di Scienza è stato Leonardo?  ha contribuito all’evoluzione del pensiero scientifico? quali orme ha lasciato nelle Scienze e nella Tecnica? a cosa deve Leonardo l’appellativo di “Genio Universale? il suo mito, il suo fascino sempre attuale è un luogo comune?

Parecchie risposte sono giunte nelle diverse Giornate.

Nella prima giornata infatti gli interventi sul tema “Dal Volo degli Uccelli al Volo Spaziale”, tra passato e futuro, hanno consentito di acquisire alcuni risultati. Infatti hanno reso merito al genio leonardesco per le sue intuizioni sull’importanza sempre attuale dell’ala e della sua interazione dinamica con l’aria che genera la forza capace di sostenere oggetti volanti ad ala battente;  hanno illustrato tanto i progressi negli studi sul volo che le attività di Ricerca Scientifica eccellenti che vengono condotte nelle Università e nelle Istituzioni Scientifiche; hanno consentito anche di mettere in risalto la vivace e valida Ricerca e produzione industriale che pone la nostra Regione in posizione di grande rilievo internazionale sulle tematiche del volo orbitale e suborbitale.

La seconda Giornata ha sviluppato, dal Rinascimento ad oggi, il tema “Il Cielo, l’Acqua e le Macchine” discutendo le problematiche che hanno maggiormente attratto la sua curiosità e il suo interesse scientifico alla luce delle attuali conoscenze nelle Università e nelle Istituzioni di Ricerca protagoniste delle Celebrazioni.

Il Cielo, rappresenta l’innato desiderio dell’uomo di superare i propri limiti, metafora dell’ambizioso progetto di realizzare uno dei più grandi sogni dell’umanità – un uomo capace di volare – il sogno di tutta una vita che fa scrivere a Leonardo “Una volta che hai conosciuto il Volo camminerai sulla terra guardando il cielo, perché là sei stato e là agogni a tornare”.

 Le Relazioni hanno mostrato come il suo sogno fosse irrealizzabile in assenza di motori con la potenza necessaria a far volare le macchine ed anche per la mancanza delle necessarie conoscenze di fisica e matematica. 

L’Acqua, che modella la terra e ne rivela i segreti, affascinava Leonardo e lo spingeva ad indagini molto approfondite che lo convinsero della stretta relazione tra i moti in aria e in acqua, al punto da osservare “Scrivi del notare sotto l’acqua e avrai il volare dell’uccello in aria” (Codice Atlantico, f. 571ar). Cioè intuì le fondamenta della moderna fluidodinamica senza tuttavia scoprirne le leggi perché anche in questo caso non disponeva dei necessari strumenti fisico matematici.

Dall’osservazione dei fossili messi a nudo dall’azione delle acque intuì la loro origine marina e la formazione degli strati sedimentari, ponendo le basi della Geologia di cui è stato precursore, non fondatore, poiché il suo contributo rimase sconosciuto fino agli anni trenta dello scorso secolo, quando la Geologia si era ormai consolidata come Scienza.

Le Macchine, i cui disegni tanto hanno contribuito alla sua celebrità, sono sia macchine utensili e ingegnose applicazioni pratiche frutto dell’osservazione dei fenomeni naturali, sia avveniristici progetti di dispositivi meccanici, irrealizzabili proiezioni di impareggiabili intuizioni.

La terza Giornata ha riguardato il tema “Le Tecnologie Militari” di cui Leonardo, nonostante considerasse la guerra una “pazzia bestialissima”, si dichiarava impareggiabile inventore. Nella lettera indirizzata a Ludovico il Moro nel 1482 in cui offre i suoi servigi come ingegnere militare e progettista di armamenti, Leonardo promette di svelare al Signore di Milano “li secreti miei” ed elenca numerose invenzioni fuori del comune, tanto fuori dal comune che al temine della lettera afferma “E se alcuna de le sopra dicte cose a alcuno paresse impossibile e infactibile, me ne offero paratissimo a farne experimento in el parco vostro o in qual loco piacerà a Vostr’Eccellenzia”. Precisazione, questa, necessaria poiché i suoi contemporanei rimarcavano la frammentarietà e la incompletezza della sua attività tanto da indurre Vasari a scrivere nella biografia di Leonardo “ancora che molto più operasse con le parole che co’ fatti, il nome e la fama sua non si spegneranno già mai”.

Il tema è stato sviluppato con la partecipazione delle massime cariche regionali di Esercito e Marina. Sono stati illustrati i collegamenti tra le Macchine da guerra di Leonardo – concepite e progettate, ma non realizzate- e la loro interpretazione moderna, quali ad esempio: il paracadute, il sottomarino e il palombaro, il carro armato, il cavaliere meccanico, armi da fuoco a canne multiple, che prefigurano la moderna e rivoluzionaria mitragliatrice e la balestra gigante, antesignana della moderna missilistica. L’Esercito ha messo a confronto progetti d’epoca e realizzazioni contemporanee attraverso le immagini del Calendesercito 2019 dedicato a Leonardo.

Infine la Celebrazione odierna completa il percorso almeno in parte e consentirà di comprendere quanto complesso e interconnesso fosse il collegamento tra pensiero e opera nell’attività di Leonardo. Sorvolando in questa sede sugli studi più noti quali quelli Anatomici e Botanici di cui si discuterà approfonditamente, è da segnalare l’ampio spazio che sarà dato agli aspetti meno noti, e non per questo meno importanti del suo operato, quali le osservazioni geologico strutturali ed il loro costane e sapiente utilizzato per costruire lo sfondo di numerosi dipinti. Sarà mostrato che su alcuni codici figurano spartiti musicali e progetti di strumenti musicali di originale concezione e anche che in numerosi casi nei codici accanto, a osservazioni scientifiche, vengono descritte ricette di cucina, di cui sarà possibile gustare alcuni esempi al termine della sessione mattutina. In conclusione anche dalle Relazioni odierne, frutto delle eccellenti attività scientifiche dei nostri Enti di Ricerca, emerge ampiamente la dimensione universale di Leonardo, un ingegno quanto mai attuale, alta espressione di accademico moderno che realizza la sintesi tra Arte e Scienza e ciò lo rende unico e pertanto universale.